top of page

CORRALEJO - LA BELLA CHE GUARDA IL MARE

  • Immagine del redattore: Annachiara Bottazzo
    Annachiara Bottazzo
  • 25 feb 2023
  • Tempo di lettura: 4 min

Corralejo Viejo

Cos'è un viaggio?

Se dovessi rispondere a questa domanda direi sicuramente che è un concentrato di gioia, emozioni, lacrime, paura, adrenalina e soprattutto ricordi indelebili.

Un viaggio è quella canzone che continui ad ascoltare e riascoltare perché ti riporta con la mente a colori, immagini, suoni e sapori.

Un viaggio è quella sensazione di incredulità che si prova nel riguardare a distanza di tempo delle fotografie, spesso scattate anche male, che ti porta a chiederti se tutto ciò sia successo davvero, se i tuoi piedi abbiano davvero camminato su strade diverse da quelle che sei abituato a percorrere, se i tuoi occhi abbiano visto per davvero il sole tramontare in una terra diversa dalla tua.

Ma quando inizia veramente un viaggio? Il nostro inizia sicuramente molto presto:


Sono le sette del mattino quando ci avviamo verso l'aeroporto di Bari Palese che di palese ha solo il fatto che il nostro volo è in ritardo e nulla sembra andare per il verso giusto.

"Perderemo la coincidenza da Roma Fiumicino". Ansia.

Dopo un'ora e mezzo di ritardo finalmente qualcosa sembra muoversi, io, i miei compagni di viaggio e il mio banana-cappello siamo finalmente pronti all'imbarco. Fuori dalla finestra tuoni, nuvoloni e forti raffiche di vento." Che dite? Ce la faremo?"

Non ci perdiamo d'animo; una volta saliti a bordo ci annunciano che avremmo dovuto tenere la cintura allacciata per tutta la durata del volo "non è un buon inizio", penso. L'aereo si muove come se fosse una lavatrice che fa la centrifuga ed è proprio con la stessa frenesia che prendiamo al volo una stecca di cioccolata Milka a testa, ovvero quello che sarà il nostro pranzo-spuntino-cena e corriamo verso il nostro gate con la scritta luminosa: FUERTEVENTURA.


Quattro ore di volo ci aspettano, momenti in cui pensare di chiudere occhio è quasi impossibile,

Caleta De Fuste

ci siamo lasciati alle spalle una giornata grigia e piovosa per dirigerci verso la primavera ed è proprio quando pensiamo di non poterne più di stare seduti in aereo con il vicino che schiamazza che finalmente ci siamo: vediamo terra.


Sono le sei del pomeriggio ora locale, quando scendiamo dall'aereo, siamo arrivati giusto in tempo per vedere il sole che viene giù dietro l'aeroporto che, deserto, sembra quasi aspettare proprio noi.

"Non ci posso credere, ci sono 26°".

Prendiamo una macchina a noleggio, usciamo dal parcheggio ed eccoci avvolti dalla strada buia, così buia che quasi non riusciamo a distinguere cosa ci sia oltre il nostro naso. "Fe y amor no necesita esperanza, ven amor aquí", faccio partire una canzone che ancora oggi non riesco a smettere di ascoltare, ed è dopo avere guidato per un'ora che Corralejo arriva, arriva all'improvviso, come qualcosa di così

Waikiki Beach

inaspettatamente bello che quasi ti stordisce. In un attimo siamo travolti dalla sua magia: un viale grandissimo che fa da cornice a luci, negozi, ristoranti, palme altissime e aria calda che ci sfiora appena la pelle dal finestrino semi aperto, la destinazione finale sul nostro navigatore è Waikiki Beach. Scendiamo in fretta, il cuore mi batte forte, finalmente mi siedo sotto un grande ombrellone fatto in legno e paglia, "Ce l'abbiamo fatta!", pensiamo. Mi guardo attorno, respiro, sorrido e negli occhi: l'oceano.



Corralejo era un piccolo villaggio di pescatori e proprio come una donna guarda l'orizzonte aspettando che il suo marinaio ritorni in porto, così la cittadina contempla la bellezza dell'oceano Atlantico. Oggi è luogo di ritrovo per tutti coloro che vogliono godersi la vita lenta, fare sport o semplicemente prendersi una pausa dalla vita frenetica della città.

La sua particolarità è il contrasto tra la strada principale, ovvero Avenida Nuestra Señora del Carmen in cui si alternano centri commerciali, negozietti con prodotti tipici, luoghi di ristoro e la sua strada parallela che si appoggia direttamente sulle sue spiagge dai granelli gialli e sottilissimi. Passeggiando tra le sue vie non mancherà sicuramente di incontrare chi già dalle prime luci del mattino va a fare sport, camminando tranquillamente con indosso una muta e una tavola da surf sotto il braccio o vedere mulini a vento che sbucano quasi in modo sorprendente nel bel mezzo del paesino.

Dalla spiaggia si possono scorgere due isole: la più vicina è la isola De Lobos, un isolotto disabitato perfetto per una piccola escursione, attenzione però, per accedervi avrete bisogno di un permesso turistico essendo l'isola soggetta a un turismo controllato. Più in lontananza invece, c'è l'isola di Lanzarote, un'altra delle isole dell'arcipelago delle Canarie, raggiungibile in soli 25 minuti di traghetto.

I localini che la animano hanno sedie colorate all'esterno e persone che vengono da differenti parti del mondo intente a godersi la loro giornata tra Tapas e rumore delle onde.

C'è chi sdraiato sulla sabbia legge un libro e chi ti regala un sorriso anche se intento a lavorare. C'è la primavera.


"La bella che guarda il mare" è una splendida cittadina da cui rimanere incantati, un posto in cui nonostante tutto non puoi fare a meno di sorridere, è ogni persona che, proprio come me, fermandosi a guardare almeno per un secondo quell'azzurro immenso, si è sentita piccola, ma viva.

È il 29 novembre quando vado via con una valigia piena di sensazioni, tutte diverse. Lascio questa terra come si lascia un amore: con la nostalgia delle bellissime emozioni vissute insieme e con la speranza di ritrovarsi, forse un giorno, con la consapevolezza di avergli donato, anche solo per poco, una parte del mio cuore.


À bientôt. C.M.












Comments


  • Facebook Icona sociale
  • Instagram

© 2020 by AB Road production

bottom of page